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Madagascar en route (sans chauffeur) - Parte 1

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Madagascar en route (sans chauffeur) - Parte 1 Empty Madagascar en route (sans chauffeur) - Parte 1

Messaggio  Sonja Gio Set 16, 2010 4:39 pm

29 Marzo – 21 Aprile

Itinerario: Tana, Ambositra, Ranomafana, Fianar, Ambalavao, Ranohira, Toliara, Ifaty, Salary, Morombe, Manja, Mandabe, Morondava, Miandrivazo, Antsirabe, Tana, Nosy Be, Tana.

Spesa approssimativa: 3.100€ a persona (929 volo, 380 volo interno, autonoleggio 800, nosy be 380, cash 550, prelievo 400)
Eravamo in due, io e la mia amica Cristina.

Consigli pratici

Con o senza autista – Avendo sempre viaggiato in maniera indipendente, abbiamo deciso di noleggiare una macchina senza autista, poi abbiamo scoperto perchè il 95% dei noleggi è con autista! La situazione di alcune strade, se strade si possono chiamare, è veramente tragica e forse anche il periodo non era uno dei migliori, infatti le guide consigliano di fare certe strade solo da giugno a novembre. Inoltre le indicazioni sono una rarità! A parte la bellissima RN7 e la RN34.

Imparate un po’ di francese, è un peccato non poter dialogare con i malgasci e l’inglese lo sanno veramente in pochi.

Malaria si malaria no – Dopo averci pensato a lungo, letto molto e parlato con i dottori, ho deciso di fare la profilassi antimalarica. Ho iniziato a prendere il Lariam 2 settimane prima di partire per vedere se lo tolleravo. A parte un po’ di vertigini sembrava che lo tollerassi bene. Ora riguardando indietro e ripensando ai momenti di ansia che ho avuto in diversi momenti di questa vacanza (e io non sono un persona ansiosa!) e le vertigini per 1-2 giorni dopo ogni assunzione, non sono sicura se la rifarei...

L’organizzazione è iniziata 4 mesi prima della partenza, con l’acquisto del biglietto aereo (Air France, Firenze-Parigi, Parigi-Antananarivo) e le letture di guide (Lonely Planet, la mia bibbia di tutti i viaggi, è stata una delusione.... molto meglio la Bradt, a breve dovrebbe anche uscire una nuova edizione).

Iniziamo con il racconto....



29 Marzo 2010

Sveglia alle 4! Portata Maya, la mia gatta, da Cristina e alle 4 e 50, a 2ºC, siamo partite da Siena. Alle 6 siamo arrivate a Firenze, colazione e imbarco. A Parigi abbiamo fatto le corse per prendere il volo per Antananarivo, per fortuna era un po’ in ritardo e ce l’abbiamo fatta.
Il volo di 11 ore è stato tranquillo, visti vari film, mangiato, bevuto, sonnecchiato....
Siamo arrivate a Tana poco prima delle 11 di sera, ci ha subito accolto un caldo umido incredibile! Per fare la fila alla dogana, lentissima, abbiamo sudato l’inverosimile. Abbiamo aspettato i timbri e le firme sul passaporto e l’arrivo delle valige. Sono arrivate! Un miracolo! Anche loro sono riuscite a prendere la coincidenza a Parigi!
All’aeroporto c’era ad aspettarci il tassista mandato dall’albergo, con cartello col mio nome. Sosta allo sportello della Bank of Africa, per cambiare degli euro in ariary. Per fortuna il tassista ci avverte dicendoci di cambiare solo pochi soldi. Ok, ne cambiamo 200€ e ci torna indietro una montagna di ariary! Oddio, sembra una rapina!
Abbiamo fatto 15-20 minuti in macchina e visto poco perchè era tutto così buio! Le poche luci che ci sono sono così fioche... Dopo mezzanotte e mezza siamo arrivate all’hotel Sakamanga, consigliato da vari viaggiatori e in effetti è molto carino, un labirinto di hotel pieno di cimeli da museo! Camera nº 16, carina, con matrimoniale e letto singolo, bagnetto e ventilatore! 39€, prenotato dall’Italia.
Doccia e a letto!

30 Marzo

Dormito sega cane bau...... Alle 7 nostre (le 8 in Madagascar) ci siamo alzate e siamo andate a fare colazione nel cortile interno dell’hotel, pieno di piante. Colazione francese con baguette, marmellata, miele, ananas, succo acidulo, cake, caffè latte. Buono.
Alle 10 eravamo già in strada e abbiamo iniziato a girare per la città un po’ senza meta. Che casino questa città! Tantissime macchine e altrettanta gente, che vende di tutto per la strada. Ci siamo dirette verso la zona alta della città, faticando un po’ non solo per le salite, ma soprattutto per il caldo che si iniziava a sentire.
Siamo state ‘adescate’ da due ragazzetti che ci hanno accompagnato fino al Rova, il palazzo reale, a circa 4km dal centro. Ci hanno fatto da guide, parlando in francese, inglese e italiano! Da dinventare strulle! Dopo la salitaccia, loro erano arrivati a casa, ci hanno lasciate (con 2.000 ariary a testa) e noi siamo tornate indietro da sole.
Abbiamo circumcamminato il lago Anosy, intravisto il mercato dei fiori e poco dopo anche la madonna, dal caldo che faceva (28-29 ºC)..... Alla ricerca di un posticino dove mangiare siamo finite ad Isoraka, quartiere tranquillo poco sopra il Sakamanga. Ci siamo fermate all’Indigo e s’è mangiato nel tranquillo giardino del ristorante. Piatti da tutto il mondo: pollo delle Antille, pollo al miele e vaniglia! Buonissimo! E per la prima volta la famosa birra Three Horses Beer, che ci accompagnerà per tutto il viaggio.
Dopo pranzo siamo tornate in albergo e ci siamo buttate a letto sotto il ventilatore a palla! Pennichella, poi altro giro in città, questa volta nella parte bassa, più caotica. Vicino all’ambasciata americana ci hanno dirottate in un’altra direzione, così siamo andate a fare una sosta coca-cola rinfrescante.
Tornate in albergo, doccia e riposo.
Cena al ristorante dell’hotel, con un aperitivo della casa (“pasteur”???) a base di rhum, lime, ginger e ananas che abbiamo sorseggiato per tutta la cena. Primo filetto di zebù! Buono! Con 3 verdurine. Poi una fonduta di cioccolata con la frutta... che porcata... peccato che il mio stomachino era un po’ sturbato e la fame poca.
Partita a scopa e a letto.

31 Marzo

Dormito malissimo anche stanotte!
Veloce check al computer dell’hotel e poi a fare colazione nel giardino. Chiuse le valige, fatto check-out e aspettato il taxi. Oggi andiamo a prendere la macchina! Noleggiata dall’Italia al Madarental, uno dei pochi (o l’unico?) che noleggia senza autista, in direzione aeroporto, sulla RN4 per Mahajanga a circa 12km da Tana.
Poco prima di arrivare si ferma il taxi che si è surriscaldato... ci dice di avere pazienza che tra un po’ dovrebbe ripartire e infatti 5 minuti dopo riparte.
Arriviamo al Madarental e Daniel, il proprietario belga, ci viene incontro salutandoci. Dopo la burocrazia, abbiamo fatto il check della macchina, un pickup 4x4 bianco della Nissan con cassone! e segnato ’graffiata sul tutta la carrozzeria’ hahahaha, bene almeno per i graffi non saremo colpevoli! Daniel ci ha disegnato anche una mappa come arrivare sulla RN7 senza dover rientrare a Tana e dopo le 12 siamo partite! Che il tour abbia inizio!
Fino a dopo Tana c’era un bel casino per le strade! Poi diventa più tranquillo, ma dobbiamo sempre stare attentissime a: gente, carretti, bici, zebù, galline, buche e altri imprevisti! Comunque la strada è discreta, come una nostra stradina provinciale, il paesaggio è quasi montano, con abeti, la terra rossissima (altro che terra di siena!!), le casette fatte di terra, zebù e bimbi ovunque, bancarelle sul bordo della strada dove vendevano di tutto e le bellissime risaie.
Dopo le 3 e ½ siamo passate per Antsirabe con i suoi milioni di pousse-pousse, abbiamo continuato il viaggio e alle 5 e ½ siamo arrivate ad Ambositra.
Ci siamo fermate all’inizio del paesello, all’hotel Sokela de la Mania, hotel semplice con magnifica vista sulle risaie. Oltre a noi non c’era nessun altro e ci ha fatto un po’ strano, avere tutto l’albergo per noi, effetto Shining, mancava la bimba sul triciclo nel corridoio.... Comunque la camera era grande e dava sulle risaie, a 35.000 ariary (12€). Siamo andate a cena al ristorante dell’hotel, logicamente vuoto anche questo, illuminato da lampade a risparmio energetico quindi pure con poca luce! Oioi ma dove siamo finite? Dove sono i turisti? Abbiamo preso il menu a 12.000 ariary con zuppetta, zebù lesso (romanzava) con fagiolini e per finire banane flambè, buonino...
Presi gli accordi per la colazione, siamo tornate in camera, partita a scopa, lettura e a nanna presto.

260km, 5 ore e ½


1 Aprile

Dormito discretamente anche se Cri all’inizio mi ha svegliato ogni 5 minuti, accendendo la luce perchè aveva qualche moscerino o formica che le girava nel letto!
Ci siamo svegliate presto, foto alle risaie e giù a fare colazione. Pane scongelato, burro, marmellata, miele, caffè latte, succo e banana (6.000 ariary). Abbiamo pagato e siamo partite.
Giro per Ambositra, caotica, colorata, gente che vendeva di tutto, qualche pousse-posse. Sosta in banca per cambiare degli euro e alle 9 siamo ripartite.
Abbiamo fatto dei bellissimi paesaggi dell’altopiano, con le casette di terra rossa e le risaie. Ogni poco facevamo delle soste foto, troppo bello! A una sosta siamo state ‘assalite’ da un gruppo di bimbi, abbiamo iniziato a distribuire le penne che ci siamo portate dietro e qualche chewing gum.
A un’ora da Ranomafana abbiamo abbandonato la RN7 e abbiamo fatto 30km di sterro, ogni tanto anche bruttino con parecchie buche. Alle 12 e ½ siamo arrivate al Setam Lodge, un hotel a 1-2km dal parco e ~7km da Ranomafana. E’ bellissimo! Tutti questi bungalow su per la collina! E che bungalow! Belli spaziosi con vista sul parco, a 90.000 ariary (30€).
Sistemazione veloce e pranzo al ristornate dell’albergo con insalata di avocado, crèpe al formaggio e patate fritte, accompagnato dall’immancabile THB.
Dopo pranzo siamo andate a piedi all’ingresso del parco per chiedere informazioni. Non abbiamo fatto in tempo, che subito una guida ha attaccato bottone. Così siamo rimasti d’accordo per il tour notturno di stasera e quello di domani mattina. Ci spiegano anche che siccome il ciclone ha portato via un ponte dentro il parco, il tour sarà diverso dal solito.
Torniamo al bungalow, doccia e capelli, lettura e partite a scopa nel terrazzo del ristorante.
Abbiamo preso la macchina e per le 18 ci siamo fatte trovare all’ingresso del parco, abbiamo caricato la guida Adrien e compagno e abbiamo continuato un pezzo di strada. Per poco non arrotiamo un lemure!
Lasciamo la macchina e facciamo la strada a piedi, con le nostre torce a dinamo (ma chi ce l’ha fatte prendere!?!). Avvistiamo una serie di camaleonti, qualche cucciolo, qualche maschio con le corna e anche la specie più piccola del Madagascar, solo qualche cm di esserino! Che tenero! Poi delle rane e il simpaticissimo Microcebus, il lemure più piccolo, che sembra piano B del film Madagascar. Ci siamo appostate e ho cercato di fargli le foto, impresa non semplicissima visto che era buio pesto!
Alla fine del tour abbiamo accompagnato le guide a Ranomafana e siamo tornate in albergo per cenare: zuppa di verdure, salsicce, patate e fagiolini, e per finire squisito crème caramel (ma non s’era ordinato la papaya???) e logicamente una THB.
Tornate in stanza, non ce l’ho quasi fatta a leggere e sono crollata dalla stanchezza.
La notte ha piovuto un po’.

140km, 3 ore e ½


2 Aprile

Dormito discretamente, ma svegliata con mal di testa fotonico e bentornate le vertigini! Accidenti al Lariam.... Colazione alle 7 e via per il parco. Con la macchina siamo andate al paese a prendere le guide e altre 3 persone che avevano bisogno di un passaggio. Siamo andati all’ingresso per fare il biglietto, poi abbiamo fatto un altro pezzo in macchina.
Giro nella foresta pluviale di 2 ore e ½, abbiamo visto i lemuri marroni comuni e quello capo rosso. Poi rane, gechi, ragni giganti e il simpaticissimo coleottero dal collo a giraffa. Anche la vegetazione era bella rigogliosa, con diverse specie di orchidee. Era un caldo-umido soffocante! Ma abbiamo fatto una bella passeggiata e ci siamo infilati nella fitta giungla per avvistare i lemuri! Dopo abbiamo riaccompagnato le guide all’ingresso del parco e siamo tornate in albergo. Doccia veloce e chiuse le valige. Abbiamo pranzato con panino al tonno, insalata di pomodoro, peperone, mais e formaggio. Poi anche una crèpe e banana flambè.
Alle 12 eravamo in macchina, direzione Ambalavao.
La strada per riprendere la RN7 era asfaltata, quindi abbiamo fatto veloce ad arrivarci. Dopo di nuovo sulla RN7, verso Fianar, il paesaggio è cambiato, è più brullo.
Siamo passate da Fianar, bruttina, caotica, ma dopo il paesaggio è diventato bellissimo, con i massi rocciosi all’orizzonte e in mezzo la valle verdissima di risaie, abbiamo fatto tante soste foto.
Alle 3 siamo arrivate ad Ambalavao e siamo andate all’hotel Aux Bounganvillées. Ci hanno fatto vedere prima le camere, un po’ piccole e buie (30.000 ariary), poi abbiamo optato per un bungalow familiare a due piani! (60.000 ariary). Alla reception abbiamo conosciuto Adrien, la guida nonchè fondatore dell’Anja Reserve, che ci ha convinte a partire subito per il parco. Abbiamo giusto lasciato le valige nel bungalow e poi siamo partiti. Il parco si trova a 12km a sud di Ambalavao sull RN7. Abbiamo lasciato la macchina e ci siamo incamminati. Abbiamo fatto si e no 20m che abbiamo già trovato il primo gruppo di lemuri catta! Non avevano paura per niente, ci siamo potute avvicinare tantissimo per osservarli e fare foto. Che carini che sono e che versi buffi che fanno! Peccato che siamo state divorate dalle zanzare.... Lariam proteggici tu! Però ne è valsa la pena, è stato veramente emozionante vederli così da vicino!
Poi abbiamo fatto un percorso lungo le rocce e un ruscello dove le donne stavano lavando i panni. Siamo saliti sempre più su, per un percorso avventura sulle rocce tipo free climbing, fino ad arrivare a un mega masso roccioso dal quale si poteva ammirare tutto il paesaggio intorno... Spettacolare! A destra la valle di risaie contornate dalle montagne, a dritto un laghetto e il sole che stava tramontando, a sinistra tutte le rocce e il punto più alto, con una tomba bianca in lontananza. Una pace lassù indescrivibile... si sentiva solo qualche verso d’uccello e ogni tanto i lemuri. Siamo rimasti lì a gustarci il panorama e il silenzio, finchè il sole non è tramontato. Poi abbiamo fatto la lunga discesa a valle, tra le rocce, lastre di pietre, piante le più svariate (euforbie, piede di elefante, frutto della passione, guava). E’ stato abbastanza faticoso, ma ampiamente ripagato dal panorama che abbiamo visto.
Con l’imbrunire siamo tornati in albergo e abbiamo salutato Adrien. Siamo andate nel bungalow per fare una doccia e ci siamo accorte di essere un po’ a corto di contanti e Adrien ci ha pure detto che fino a Toliara non ci sono banche! Merda, ci tocca tornare a Fianar e domani e pure sabato, poi c’è pasqua, pasquetta.... mmmmmmm........ Vabbè, ci penseremo domani.
Andiamo a cena al ristorante dell’albergo e ci sono anche altri turisti, uh è la prima volta che non mangiamo da sole! E s’è mangiato pure bene, pollo basquias (ma dov’è la carne in questo pollo???) con verdurine e crocchette. Tutto ingerito in due nanosecondi! Avevamo fame? Il pollo l’abbiamo mangiato con le mani, menomale c’è l’amuchina 
Tornate in bungalow abbiamo deciso di dormire al piano di sopra che la temperatura era buona anche senza ventilatore. S’è letto un po’ e ci siamo addormentate prestissimo.

140km, 3 ore


3 Aprile

Dormito malino causa letto scomodissimo a conchiglia e cuscino di marmo malgascio!
Colazione alle 7 con la solita baguette rafferma, caffè con latte condensato, burro, marmellata d’ananas e succo pure.
Alle 8 e ½ eravamo in macchina, direzione Fianar, alla ricerca della banca perduta.
A Fianar c’era una gara ciclistica, quindi ancora più casino. Ma le banche le abbiamo trovate abbastanza bene, il primo bancomat ci ha risputato la carta, gocciolina di sudore freddo, proviamo il secondo, che funziona! 400.000 ariary a testa olé! Si riparte.
Di nuovo la strada bellissima per Ambalavao e poi sempre più a sud.
3 volte siamo state fermate dalla polizia, ma tutte e 3 le volte è stato velocissimo, loro molto sorridenti e solo curiosi di queste due turiste a giro senza autista....
Dopo i massi rocciosi intorno ad Ambalavao, è iniziata una infinita distesa desolata, senza alberi nè villaggi e la strada dritta e noiosissima! Entro in trance e metto l’autopilota! Pure la temperatura inizia a farsi sentire.
Passato Ihosy il paesaggio cambia lentamente e finalmente si iniziano ad intravedere le prime rocce dell’Isalo.
Alle 3 siamo arrivate a Ranohira e ci siamo dirette all’hotel Isalo Ranch, che però era pieno! Incredibile, dagli alberghi completamente vuoti a quelli pieni! Il tipo dell’albergo, Xavier, ci organnizza subito una guida per il parco che parla italiano e ci suggerisce altri alberghi, così iniziamo a girare. Il primo verso la Reine dell’Isalo, nuovissimo, ancora hanno da finire alcuni bungalow e bellissimo, ma troppo costoso... siamo tentate dalla piscina, ma poi decidiamo di vederne altri.
Ci fermiamo all’hotel Les Toiles de l’Isalo, che ha una decina di bungalow semplici ma carini e una piscinetta centrale (63.000). Bevuta una birra fresca a sgaraglò, ci buttiamo in piscina. Ah, questa è vita!
Dopo un po’ che siamo a mollo, arriva la guida e ci mettiamo d’accordo sul percorso da fare domani nel parco. Promette bene, ci ha già organizato pure lo chauffeur che ci sposterà la macchina (perchè si entra da una parte e si esce da un’altra) e il pick-nick! Incredibile!
Tornate in stanza, cerchiamo un posto dove appendere un paio di mutande che abbiamo lavato, Cri ravana in un buchetto nella doccia e zompa fuori un animale! Un fuggi fuggi e urla isteriche, ci avrà sentito tutto l’hotel!
Cri: ho toccato qualcosa di morbido!
Io: sarà un pipistrello
Toriamo coraggiose in bagno armate di pila (sempre quella a dinamo....) e scopriamo l’animale spaventoso in doccia: una ranocchietta! Hihihihi
La prendo con le mani e la porto fuori. Doccia e caccia alle zanzare! Cavolo il bagno ne è pieno! Aiuto e fa caldissimo! Più ci si muove più si suda e il ventilatore è pure rotto....
Alle 7 siamo andate a cena, mezze morte di fame pure oggi, visto che abbiamo saltato il pranzo. Insalatina di tonno, maiale con verdurine e patatine, banana flambè. Tutto buono.
Rischiamo di addormentarci a tavola, quindi andiamo a frescheggiare a bordo piscina e a osservare un gruppo di gatti miagolanti che aspettava davanti alla porta della cucina.
In camera era caldissimo, abbiamo montato le zanzariere e ci siamo infilate dentro. Letto un po’ con la pila a dinamo (nemmeno la lampada del comodino funziona...) e sudato tanto!

350km, 6 ore


4 Aprile

Notte caldissima e piena di sogni! Verso la mattina la temperatura è un po’ scesa e si stava meglio. Alle 6 ha suonato la sveglia e ri era già caldo!
Colazione con baguette morbida! Wow!
Alle 7 eravamo pronte, è arrivato lo chauffeur Bosco che ci ha portate alla biglietteria. Lì c’era ad aspettarci la guida, Rafara, facciamo i biglietti (25.000 a testa) e paghiamo la guida per i 3 percorsi scelti (84.000), per un totale di 17km.
Passiamo a prendere il pick-nick a un baracchino sudicio: 3L d’acqua, 4 panini al tonno e pomodoro, banane e due uova sode con ancora la merda attaccata! Noooooooooooo!
Andiamo al parcheggio della Piscine Naturelle, che è dietro al nostro hotel, lasciamo la macchina nelle mani di Bosco (speriamo bene) e ci incamminiamo.
Il primo pezzo è tutto in salita, fin su la cresta della formazione rocciosa e poi camminiamo in alto lungo questa cresta con vista su tutta la vallata e Ranohira in lontananza. Bello davvero!
Al Cirque de Namaza, una formazione rocciosa che somiglia ad un anfiteatro, abbiamo fatto una sosta veloce. Abbiamo visto le tombe Sakalava e il cumulo di sassi dei desideri, dove si aggiunge un sasso e si esprime un desiderio, se poi si avvera si deve tornare e ringraziare...
Arriviamo alla Piscine Naturelle, un posto bellissimo, tipo oasi nel deserto, peccato le orde di turisti francesi rumorosi. Ci buttiamo subito nell’acqua freschissima della piscina, ignorando il divieto della dottoressa della ASL..... Pranziamo con i panini al tonno, buoni, e speriamo che il dukoral, il codex e il vaccino per il tifo facciano il loro dovere!
Ci asciughiamo e ci riposiamo un po’, poi si riparte. Facciamo il pezzo più noioso del percorso, lungo una pianura assolata e infinita, per più di 2 ore! Per fortuna è arrivata una nuvola in nostro soccorso, se no c’era da sentirsi male!
Finito il pezzo noioso, scendiamo giù nel canyon e inziamo a camminare lungo il fiumiciattolo. Il caldo è insopportabile e l’umidità pure, facciamo molta fatica.... abbiamo visto 3 volte la madonna e forse anche i 3 re magi.... mammamia, penso di non avere più una tossina nel corpo da quanto ho sudato!
Arrivati al campeggio del parco facciamo una sosta e avvistiamo un bel gruppo di lemuri catta sugli alberi.
Continuamo l’interminabile percorso lungo il fiume e quando avevamo già perso le speranze ed ettolitri di sudore, arriviamo al lago blu (manga) e 50m dopo quello nero. Molto belli, ma la stancezza era più forte e siamo riuscite solo a infilarci i piedi, freschissima!
Poi stremate abbiamo fatto la salitaccia fino alle Cascade de Nymphes, piccola cascata con un’altra bellissima pozza naturale. Al ritorno abbiamo incontrato altri turisti con le facce stravolte, menomale, non siamo solo noi quelle fuori forma!
Ha iniziato a piovere, il che non ha fatto abbassare il caldo ma solo aumentare l’umidità... e rendere scivoloso il percorso. Anche per colpa della stanchezza abbiamo fatto un paio di scivolate.
Alle 3 e ½ siamo arrivate al secondo parcheggio, dove doveva esserci Xavier con la nostra macchina, ma non c’è.... Aspettiamo con la stanchezza che si fa sentire sempre di più.
Finalmente arriva! Mi metto io alla guida e partiamo. Fatto quasi tutto in prima da quanto era brutta la strada. Siamo passati per un fiumiciattolo dove la macchina pure col 4x4 inserito andava dove le pareva tipo sapone! Attimo di paura e la stanchezza che non aiutava...
Lasciamo la guida all’ingresso del parco, diamo una mancia e poco dopo lasciamo pure Xavier, pagato pure lui torniamo in albergo mezze morte! Ci trasciniamo al bar e beviamo 1L di coca cola. Tuffo in piscina e ci riprendiamo un pochino.
Doccia e capelli e a rilassarci a letto. Iniziamo a sentire i tuoni in lontananza e infatti inizia a piovere, tipo per 15 minuti, un odorino strabuono di terra molle entra nel bungalow.
Dopo le 7 andiamo a mangiare: uova con verdurine, zebù grigliato, patate fritte e babane con cioccolata!
Ha ri iniziato a pioviscolare e lo ha fatto per gran parte della notte.
Abbiamo letto un po’ con la lucina fioca della stanza e alle 9 ci siamo addormentate!


5 Aprile

Mi sono svegliata prestissimo.... Ci ri è il sole ed è di nuovo caldo!
Colazione con i panini vivi (bachini, coleotteri....) e caffè col latte condensato.
Check-out e 10 alle 8 eravamo già in macchina, direzione sud.
Sosta foto alla Reine de l’Isalo (roccia a forma di donna seduta) e alla Fenètre de l’Isalo, una finestra nella roccia sul panorama circostante. E poi via verso Toliara.
Siamo passate da Ilakaka e altri paesini simili, famosi per le pietre preziose, soprattutto zaffiri, infatti in periferia si vedono le cave a cielo aperto.
5 volte siamo state fermate dalla polizia, ormai ci hanno preso gusto! E Adrien che ci aveva detto che non fermano i turisti perchè non parlano nè inglese nè francese.... 4 volte è andata bene, sempre sorridentissimi e contentissimi della nostra patente internazionale, mentre la 5a volta il polizziotto ha fatto storie.... continuava a chiedere un fantomatico documento medico senza il quale in Madagascar non si può guidare! Menomale Daniel dell’autonoleggio ci aveva avvertite, che ogni tanto ci provano a tirare fuori qualche soldino dai turisti.... ma essendo più dura di loro, ho iniziato a tirare fuori tutti i documenti in nostro possesso e all’ennesimo che gli ho fatto vedere, ha ceduto e detto che era proprio quello che cercava, mah....
Alle 11 e ½ siamo arrivate a Toliara, che brutta e insignificante cittadina! E che caldo infernale! Stop veloce a un bancomat e dal benzinaio per il pieno.
Lasciamo con grande dispiacere la Route National 7 per andare verso nord, su una strada di sabbia, sassi e buche. Per fare 25km ci abbiamo messo 45 minuti e 1L di sudore! Mammamia che fatica! E a pensare che ne dobbiamo fare 500 di km così, prende male....
A Ifaty cerchiamo l’hotel Le Paradisier, ma non lo troviamo! Facciamo anche due volte la strada ma niente, è introvabile, allora ci dirigiamo a Les Dunes, il miglior albergo della zona a quanto dice la guida, a Mangily, il paesello a nord di Ifaty. In effetti è veramente bello, bungalow di lusso enormi (85€), con camera matrimoniale, camera con due letti singoli, mega bagno con doccia gigantesca (all’italiana ci dicono, boh), vari ventilatori, zanzariere, patio con due poltroncine con vista sul mare! Che però non è granchè, anche un po’ roccioso...
Dopo il drink di benvenuto, ci impossessiamo del nostro bungalow familiare, facciamo una doccia veloce e andiamo alla ricerca dello Snack Bar, che è in riva al mare, accanto alla piscina. Che bel posto! Mangiamo una fresca insalatona ed evitiamo la birra visto che si suda già abbastanza....
Resto del pomeriggio di relax a bordo piscina, con vari bagni, lettura, pennica..... aaaah bene!
Aridoccia e dopo andiamo alla reception a chiedere informazioni sulla strada costiera che vogliamo fare per arrivare a Morondava, passando da Salary. Sembra che abbiamo chiesto come arrivare sulla luna! La gente ci guarda strano, chi ci dice che la strada costiera non esiste, chi che è appena finito il periodo delle piogge e non è praticabile, altri sparano dei chilometraggi assurdi (80km fino a Morondava, quando invece sono quasi 500.....). Aiuto nessuno lo sa! Questa è gente che non si è mai spostata dal paesello e non sa nemmeno cosa c’è al di là di Mangily! Ci prende male, le nostre guide non aiutano molto, la Lonely è così vaga, la Bradt da qualche informazione in più, ma non troppo confortanti (strada da fare solo da giugno a novembre!). Come cavolo ci arriviamo a Morondava???
Ceniamo e ci rilassiamo un po’ con del buon cibo: zuppa di barbabietole, coscetta di pollo con una salsa misteriosa, un po’ di pasta e per finire un dolce tipo tronchetto all’ananas e salsa di cioccolata bianca. Tutto veramente squisito!
Dopo cena chiediamo alla reception se possiamo fare una telefonata e chiamiamo il Salary Bay, almeno loro sapranno come è la strada per arrivarci? Mi risponde una signora che ci tranquillizza dicendoci che la strada costiera esiste, è praticabile con un 4x4 (catcat) e che ci vogliono circa 3 ore e ½. Ci rincuoriamo un po’ e ci convinciamo che in un modo o nell’altro, prima o poi a Morondava ci arriviamo!
Frescheggiamo un po’ sul portico del bungalow, poi entriamo per leggere.

270km, 4 ore e ½


6 Aprile

Miglior dormita fatta finora, nel letto spettacoloso e con una temperatura perfetta!
Giro in spiaggia e poi a far colazione. Anche questa non ci ha deluse: panini, croissant, cake, frutta e mega caffè latte!
Abbiamo fatto il check-out e alle 8 e ½ eravamo in macchina, pronte per la grande avventura, ovvero la risalita verso nord!
Il primo pezzo era tranquillo, dopo Mangily siamo passate per Madio Rano e un altro paio di paeselli. Troviamo addirittura un’indicazione per Andavadoaky e il Salary Bay, mancano ancora 61km....
Dopo Manombo la “strada” inzia a diventare a sabbia alta, con la temperartura sale anche lo stress, andiamo avanti in prima o al massimo in seconda, rischiando di rimanere insabbiati ogni 2 metri... Facciamo una pausa pipì nel bush e per riprendere fiato, il caldo è veramente insopportabile e dalla tensione mi sono venuti anche gli strizzoni di pancia.
Continuamo e la strada si alterna a sabbia, rocce e breccino, andiamo tra i 20 e i 40km/h e dobbiamo fare in totale 84km, ommiddio non arriveremo mai! Per fortuna il paesaggio è incantevole, un mare così bello era tanto che non lo vedevo! Qualche villaggio sperduto di pescatori, poi km e km di foresta spinosa e il mare azzurrissimo alla sinistra. Riusciamo a fare anche qualche sosta foto.
Verso le 12, dopo aver chiesto 2 volte indicazioni, arriviamo a Salary, un paesello di pescatori di poche capanne. Ancora 2-3km di strada e .... un miraggio! Il Salary Bay! E che miraggio! Sabbia bianchissima, mare azzurro, una decina di bungalow sparpagliati su un promontorio che si affaccia sulla baia di Salary, veramente paradisiaco!
Ci accolgono con un succo di benvenuto e poi ci rinfreschiamo pure con 1L di coca cola, un po’ ci riprendiamo.
Ci portano al bungalow, bellissimo, col tetto in paglia, matrimoniale al piano terra, 2 letti singoli nel soppalco, bel bagno con grande doccia, terrazza con amaca e doccia esterna. Bello davvero!
Laviamo subito un po’ di panni – lavaggio malgascio, col sapone per le mani!  e stendiamo al filo fuori.
Doccia e via per il pranzo in riva al mare con: carpaccio di tonno affumicato, pesce perroquet e come contorno le solite 3 verdurine. Per finire una fresca macedonia di frutta. Purtroppo lo stomaco ha risentito parecchio lo stress e non sono riuscita a mangiare tutto, che peccato!
Dopo facciamo due chiacchere col gestore e un ragazzo che guida i quad e che parlucchia un po’ d’italiano. Raccontiamo che dobbiamo arrivare a Morondava e ci dicono che sarà una grande avventura! Ecco, pure loro ce lo dicono, tanto stavo già parecchio tranquilla!
Ci danno un po’ di indicazioni su come sarà la strada che dobbiamo fare domani per arrivare a Morombe e ci dicono che è parecchio sabbiosa, sabbia alta, più alta di quella che abbiamo trovato oggi.... mmmmmmmmm
Andiamo a stravaccarci in spiaggia, sotto il mega ombrellone di foglie di palma. Purtroppo non riesco a rilassarmi, anzi faccio anche due corse al bagno.... Leggo un po’ e poi metto i piedi a mollo. Peccato che c’è bassa marea e a riva ristagnano delle alghe rosse, pure puzzolenti, vabbè niente bagno, ma faccio un servizio fotografico a un’iguana dalla coda spinosa.
Prima del tramonto torniamo al bungalow e frescheggiamo un po’ sull’amaca. Poi ammiriamo il tramonto meraviglioso e scattiamo una marea di foto.
Dopo la doccia andiamo a cena, iniziamo con una birra e le noccioline e facciamo di tutto per rilassarci! Arriva l’antipasto: carpaccio di pesce capitano, buono, fresco! Poi riso e gamberetti con una salsina strepitosa, causa intolleranza ne mangio pochi, se no poi corro in bagno anche per vomitare... Il dolce è frutta con un po’ di farina e zucchero e ripassato in forno, infatti era incandescente! Tutto buono buono.
Dopo cena andiamo a frescheggiare in terrazza con partitina a scopa. A dormire presto nel lettone comodone gigante e col ventilatore a palla!

84km, 3 ore e ½


7 Aprile

Per mezza nottata ho dormito veramente bene, poi mi sono svegliata e non sono più riuscita a dormire. Alle 6 e ½ siamo andate a fare colazione, col nodo allo stomaco che non mi abbandona da ieri e mi toglie anche la fame, ma mangio lo stesso, a forza.
Paghiamo la notte (70€) e i pasti e alle 7 e 15 siamo già in macchina, visto che ci hanno consigliato di partire presto, quando la sabbia è ancora fresca e si rischia meno di insabbiarsi.
E di sabbia ce n’era veramente tanta! Si scivolava come se si andasse sul sapone.... Una volta siamo rimaste insabbiate, ma siamo riuscite ad uscirne in retromarcia. Abbiamo preso un’altra stradina che dava per Chez Gianni (sarà italiano?), ma purtroppo la stradina era a fondo chiuso e finiva con delle casine. Chiediamo informazione per Andavadoaky e 3 ragazzi ci dicono che ci portano loro al bivio dove la strada è migliore. Non so come abbiamo fatto ad intenderci, perchè parlavano solo malgascio, comunque montano nel cassone del pickup e torniamo indietro. Ci mostrano il bivio con la strada che dovrebbe essere migliore e diamo dei soldi.
Si, meglio parecchio.... mmmmmmmmmaremmaccia maiala! Andiamo avanti pianissimo, una volta ci fermano una famigliola di zebù che ci cammina davanti e non si scanzano... scendo dall’auto e cerco di farli andare da parte, ma questi scappano! E io a corrergli dietro! Cristina che muore dalle risate in macchina e io con mezzo embolo rientro e non ho concluso niente! Ma almeno questi 5 minuti di ilarità ci hanno fatto bene, poi dopo un po’ gli zebù entrano in un campo e ci lasciano la strada libera.
Vediamo i primi baobab, che belli! Sono cicciottissimi! Sosta foto....
Poco dopo vedo una tartaruga in mezzo alla strada e grido: tartaruga! Cri si ferma all’istante e rimaniamo bloccate in un mare di sabbia, salvo la tartaruga che mi piscia pure addosso! Andando avanti e indietro (ho cercato anche di spingere il pickup....) riusciamo a venirne fuori! Ormai siamo sudate fradice, il caldo è insopportabile e non sono nemmeno le 9!!!
Procediamo piano piano in prima-seconda per stradine sabbiose, di villaggi o gente neanche l’ombra... In un altro punto di sabbia alta iniziamo a sentire puzza di bruciato, pensiamo che le gomme si sono surriscaldate sulla sabbia, ma poco dopo inizia ad uscire fumo bianco dal cruscotto! Cazzo! Ci fermiamo all’istante in un punto peggio non c’era! Pensiamo che si è fuso o il motore o la frizione, surriscaldati perchè è da ore che andiamo in prima o al massimo in seconda..... cerchiamo di rimanere calme, logicamente il cellulare non prende.... tiro fuori il libretto delle istruzioni e mi metto a leggerlo all’ombra di un arbusto. Ne ricavo poco, è pure tutto in francese, ma leggo come si mettono le ridotte! Sante ridotte! Utili per quando c’è molta sabbia! Siiiii è proprio il caso nostro!
Dopo una mezz’oretta iniziamo a sentire dei fischi in lontanza e si avvicinano 3 pastori, cerco di spiegarli che la macchina ha fatto fumo, ma non ci capiamo. Però ci spingono fuori e con l’aiuto delle ridotte riusciamo veramente a uscirne! Do dei soldi e ripartiamo. Con l’ansia fino alla gola e la voglia di vomitare procediamo, sentiamo sempre il puzzo di bruciato, ma almeno non esce più fumo!
La strada migliora un briciolo e ogni tanto riusciamo anche a mettere la 3a!
Ormai le strade le scegliamo a naso, ce n’è sempre una scelta di almeno 3 e prendiamo quelle che ci ispirano di più! Spesso le stradine si ricongiungono...
Finalmente iniziamo a vedere un po’ di gente per la strada e carichiamo nel cassone 3 donne, qualche metro più in là diventano 6. Ogni scossone che prendiamo, ridono a crepapelle! La strada diventa un lago e infatti rimaniamo anche infangate, ma ci rispingono fuori!
Arrivati al paesello, le persone sono scese e ci hanno ringraziato calorosamente, sinceramente il momento migliore della giornata!
Finalmente arriviamo ad Andavadoaky, chiediamo del Laguna Blu resort, dove volevamo fare una sosta per pranzo. Un tipo ci dice: guide, guide! E lo carichiamo. Ci porta verso il mare e iniziamo a vedere qualche cartello (o è un miraggio?). Arriviamo al Laguna Blu e ci appare deserto e trasandato.... ma che è successo qui? Come in un film dell’orrore ci accorgiamo che è abbandonato! Entriamo e troviamo una signora che dorme sulla terrazza e ci racconta che il resort ha chiuso da qualche mese (e basta?) per problemi sanitari, o almeno è quello che riusciamo a capire. Desolate torniamo indietro e lasciamo il tipo ad Andavadoaky, diamo dei soldi, penne, chewing gum e arriva sempre più gente! Poi un ragazzo ci chiede un passaggio per Morombe, per lui e il suo generatore! e glielo diamo volentieri, così ci può dire la strada e aiutarci se ci dovessimo ri inforssare.... caricano il generatore e partiamo.
Ora che abbiamo scoperto le ridotte andiamo come un taxi-brousse! Nessuna duna ci può fermare! 2 ore di strada a tratti discreta, altri molto sabbiosa, cerco di non forzare la macchina tenendo le marce alte.
Dopo le 2 arriviamo finalmente a Morombe, che dopo giorni di campagna e qualche paesello ci sembra una metropoli! Scarichiamo il generatore e lasciamo il ragazzo che ci indica la direzione dell’hotel, scopriamo che aveva lo smalto rosa alle mani.... mah....

Sonja

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