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Messaggio  annalisa Gio Set 09, 2010 6:02 pm

15-16/12/2009
Siamo sulla Nort West Coastal HWY verso Denham. Tira un ventaccio che ci spinge fuori strada, sarebbe meglio che Andrea invece di salutare tutti quelli che incrociamo, come se fosse il papa, tenesse entrambe le mani sul volante!!!!Stiamo lasciando Carnavon che ci ha ospitati per due giorni in un comodo campeggio a 700m dal centro per 27$. Carnavon conta 8mila anime circa e quasi tutti sono impegnai nell’agricoltura. Infatti rifornisce una buona percentuale delle esigenze di frutta e verdura dell’intero continente! La receptionist ci indica una bella spiaggia per nuotare, bella sì, ma forse non lo sa che il suo paese offre di meglio!! La suddetta spiaggia è un sudario di alghe!!! Forse non e’ stagione e comunque non ci aspettavamo molto da questa cittadina. Tolti i negozietti, la spiaggia poco accogliente e la frutta rimane solo una mega parabola. Fu costruita dalla Nasa per alcune indagini spaziali e venne coinvolta nella missione Apollo … ora e’ in disuso. Quindi che si fa’? Per fortuna abbiamo la linea e prende Vodafone e Andrea si impegna a produrre un bel video, visto no? L’ Anna se ne sta in piscina! Sole e brezza marina, un clima ottimale per il dolce far nulla, parola d’ordine: relax! Facciamo comunella con un gruppo di ragazzi provenienti da diversi paesi, anche un italiano, che sono qui per l’università.
Ce la godiamo insomma e l’ozio, padre dei vizi, si fa accompagnare dal peccato di gola: ci stiamo ingolfando di smoothie!! Gli Smoothies sono dei frullati di frutta fresca con yogurt o latte o altri ingredienti a piacere, noi li prediligiamo al mango! Anche lo yogurt al mango e’ buono, e pure il calippo al mango non scherza, per non parlare del mango vero e proprio.
Sulla strada per Denham ci aspettano due tappe: gli STROMATOLITI e Shell Beach. E’ da quando programmiamo il viaggio che aspettiamo questo momento. Parcheggiamo nell’area di sosta di un camping sulla spiaggia e ci avviamo per conoscere gli stromatoliti. Se non sapete cosa sono andate a cercarlo su wikipedia….vabbe’ dai non sforzate le meningi, siamo di buon umore e ve lo spiegheremo noi…non vorremmo che per lo sforzo vi cogliesse una febbre celebrale!! Gli stromatoliti sono gli organismi piu’ antichi della terra ancora viventi….qualcuno potrebbe rimanere deluso nel trovarsi di fronte delle semplici rocce…escrescenze che spuntano dal fondale durante la bassa marea. Ma che ci crediate o no, senza di loro, noi non saremmo qui. Sono stati i precursori di tutti i produttori di ossigeno! Capite la loro importanza? Si svilupparono 3,5 bilioni di anni fa in un ambiente ostile, troppo salato, troppo caldo e senza aria e per milioni di anni furono l’unica forma di vita che riusci’ a colonizzare il pianeta Terra, costituendo un vero impero. I cyanobatteri che li compongono sono i responsabili dei processi chimici che, in condizioni sfavorevoli per qualunque altra creatura, portarono alla formazione dell’ossigeno!!!!! Pensate che crescono non più di un cm ogni 30 anni e il loro sviluppo avviene sul modello delle piante superiori…quindi formando degli anelli circolari come fossero tronchi. Questo permette agli scienziati di risalire alla loro età, basterebbe segarne uno e la matrice risulterebbe essere millenaria. Insomma loro sono stati i primi “ossigenatori” e hanno aperto la strada allo sviluppo di…tutto, tutto quello che vediamo intorno a noi e noi stessi!!! Come non essere riconoscenti?? Non come quel maleducato che una sessantina di anni fa ci passò sopra con il carretto schiacciandone un po’ ed ora si vedono ancora le tracce delle ruote!! Noi ci camminiamo intorno, percorrendo un pontile, discretamente imbarazzati di fronte ai nostri “antenati” più antichi.
Il secondo stop, lo dedichiamo a Shell beach. Shell vuol dire conchiglia e beach vuol dire spiaggia … Ebbene, e’ proprio una spiaggia senza sabbia ma costituita soltanto da minuscole conchiglie piccole, piccole e tante! L’acqua ha una salinità elevata che ha permesso la proliferazione di questi molluschi, in quanto i suoi predatori naturali, non sono riusciti ad adattarsi. Si puo’ scavare fino ad una profondita’ di 10m e trovare solo gusci!
Si prosegue per Denham con il vento in poppa ma non è un eufemismo, la brezza marina che distingue questa località si è trasformata in un vento furioso. Arrivati in campeggio sulla spiaggia di Monkey Mia ci informano che un ciclone si sta abbattendo su Broome e scende verso di noi. Proprio quello che aveva pronosticato la barista incontrata a Port Samson! Non arriverà fin qui ma ne subiremo i venti di coda nei prossimi giorni. Passiamo la notte sotto le coperte di lana perché con il tramonto e l’aria così forte la temperatura si è abbassata notevolmente… sembra Dicembre!!!
Monkey Mia e’ famosa per gli incontri puntuali con i delfini che si avvicinano alla spiaggia per essere nutriti. Prenotando per tempo si puo’ proporsi come volontari e lavorare a fianco dei ranger e assistere i delfini per due settimane. 6.30 a.m. : suona la sveglia, si corre in spiaggia ad aspettare che arrivino i delfini e i ranger che li nutrono… ci sediamo e aspettiamo. Siamo tra i primi e con calma arrivano gli altri speranzosi spettatori… 7.00 a.m.: .. nulla… qualcuno sbadiglia 7.30 am: ci corichiamo sulla sabbia… 8.00 am: ma non è ora di colazione!!!??? Lo stomaco brontola… 8.30 am: … pancake con maple syroup e sti cavoli ai delfini!!! Pochi stoici rimangono sulla spiaggia ad attendere, ma invano.. niente delfini. E te pareva!! Per oggi nulla!! Per fortuna ci sono i pellicani che si lasciano avvicinare si si mettono in posa per farsi fotografare. C’e’ una rete da beach volley e abbiamo tempo fino alle 16 per sfruttare il campeggio, quindi individuiamo due ragazzi francesi con una palla, iniziamo a giocare in 3 e finiamo in 10; poi tutti in acqua a rinfrescarci e finalmentensotto le palme con uno smoothie!!Tra un paio d’ore si riparte. 11500Km percorsi!

17-18/12/2009
Kalbarri 7000 cittadini …piccolo paese….ci abbiamo passato solo 24 ore. Siamo sulla costa occidentale a Nord di Perth, la prima citta’ che si incontra da qui e’ Carnarvon a circa 300km di distanza. Per rendere l’idea su 13mila km di costa non si trovano piu’ di 40 centri abitati. Ci siamo dedicati allo snorkeling alle Blue Holes ma abbiamo evitato le consigliatissime e faticose sedute di canoa lungo il fiume e tra le gole del parco. Abbiamo anche onorato la cucina, iniziando con le buonissime Brioches al burro farcite di burro e accompagnate da burro per finire con una cena a base di calamari fritti e piccanti contornati da patatine fritte e verdure in pastella ….Volete sapere del campeggio? Struttura così così … ma i bagni strepitosi! E comunque dopo aver passato una notte in una rest area tutti i bagni sembrano belli!!! Bello anche il tramonto che abbiamo goduto da una piccola altura sulla spiaggia.
20-12/2009
Ci troviamo a Geraldton … addirittura 20000 abitanti!!!!!!!!! Le spiagge , in questo periodo, non sono il massimo. Questa zona e’ una di quelle amate dai surfer e dai kiters per via del vento. C’e’ qualche locale e un po’ di vita, cosi’ per una volta tanto ci dedichiamo alla vita notturna …e comunque siamo costretti a fermarci fino a Lunedi’… Per forza! Lo sportello bancomat ha ritirato la carta all’Anna e dobbiamo aspettare che riapra.
Geraldton…9.27 di Lunedi’ mattina.Sono sul piede di guerra davanti alla banca che mi ha ciucciato la carta di credito! Aprono puntuali alle 9.30. Entro: la guardia giurata sorride e saluta, arrivo allo sportello e mi accoglie una biondina con il cerchietto a corna di renna…la sua collega porta degli orecchini con le palle di natale, l’altra ha un fiocco in testa che non teme confronti con la cometa della nativita’….come fai ad arrabbiarti con questa gente? Sono tutti sorridenti e quando chiedo la carta me la restituisce in men che non si dica….esco dalla banca contenta…? Ci meritiamo i Pancake con lo sciroppo d’acero!!!! Comunque la prima impressione su Geraldton era stata sfavorevole, e non e’ cambiata molto, non c’e’ gran che vedere, e’ una città portuale e sembra un cantiere; le spiagge sono grandi ma infestate dalle alghe, solo quella in centro e’ ben attrezzata, con giochi d’acqua per i bimbi sul lungomare. C’e’ un po’ di gente (20 o 30 persone!!!) e una frotta di piccoli aborigeni, ma non e’ male, un bagnetto ci sta. Il centro citta’ segue il modello degli altri paesi sul mare: consiste di una zona pedonale nella via principale che corre interna e parallela al lungo mare. Ha qualche negozietto, bar, take away, ristoranti per ogni palato, minimarket, librerie … Come struttura segue il modello di Darwin, ma molti negozi sono chiusi e trascurati … nel pomeriggio di domenica si e’ svolta la parata del tour mondiale di vela..che ci siamo persi perche’ Andrea si e’addormentato in spiaggia! Il campeggio e’ sul mare ma e’ uno dei piu’ brutti che abbiamo visto, forse il piu’ brutto e scomodo in assoluto…Cerchiamo di rifarci uscendo a cena…l’unico posto aperto e’ un pub irlandese piuttosto carino. Quando arriviamo la serata e’ gia’ animata: una tavolata di amici che si scatena a ritmo di rock’n roll….le signore vestono gonne anni ‘50 e ballerine con calzette bianche, e come volteggiano!!!!!…Ci godiamo lo spettacolo mentre aspettiamo i nostri piatti: pollo alla parmigiana e filetto di canguro…buoni!!! Nel frattempo l’Anna ne combina una delle sue! Spiego: qui in molti posti, funziona un po’ self service…vai al banco, ordini, ti porti bere e posate al tavolo, ti assegnano un piedistallo con un numero e poi arriva la cameriera con i piatti… Siccome il tavolino che occupiamo e’ bagnato, prendo uno straccetto che trovo li vicino…e lo asciugo e dopo pochi istanti … non arriva mica uno dei signori danzanti e ci si deterge il sudore? Povera me! Che figura!!! Ma le sue amiche del tavolo di fianco non mi hanno detto nulla!!!! Che ne sapevo io??!!! Comunque la festa si anima sempre piu’, ai ballerini si aggiungono gli equipaggi delle barche a vela, una trentina di ragazzi… e il pub si riempie come mai nella sua storia!!!
21/12/2009 Pinnacle Desert
Questo e’ un luogo misterioso, reso particolare dalle escrescenze calcaree che spuntano dalle dune di sabbia. Emergono dal terreno per innalzarsi nelle forme piu’ ambigue fino a raggiungere 5 o 6 metri di altezza. Gli studiosi suppongono che il luogo sia stato popolato da una foresta le cui radici, con un lungo lavoro, abbiano eroso il terreno duro creando gli spazi sabbiosi tra le rocce sotterranee. Con i millenni pioggia e vento hanno spazzato i residui friabili realizzando il Deserto dei pinnacoli.
Giungiamo a Perth. 12300Km percorsi … finalmente un letto vero! Ma Mercoledi’ si riparte…passeremo il Natale al mare nella zona di Margareth River.


23-24/12/2009 Civilta’
Il primo paese nel quale ci fermiamo e’ Rockingham, non abbiamo dovuto percorrere neanche 50 Km per raggiungerlo. … quando arriviamo e’ ora di pranzo e passiamo tutta la giornata sul lungo mare, ma niente bagno, tira un vento!!! Ci sono famiglie e ragazzi che godono di questi spazi verdi attrezzatissimi: bagni puliti, zone B.B.Q. e panchine con tavoli all’ombra, volendo si possono organizzare grigliate con tutti i comfort. La cosa che più ci sorprende e’ il senso civico di queste comunità: nessun atto vandalico deturpa parchi e corredi! L’unica nota negativa se la merita il campeggio che per 30$ al giorno non ci fornisce neanche la cucina, e i bagni non sono un gran che’!
Il giorno successivo ci spostiamo a Bunbury che vanta un grande centro commerciale, spiagge bellissime invase da surfer e kiters…soprattutto durante il pomeriggio quando il vento la fa da padrone! I tempi delle strade desolate e delle Road house sgangherate ci sembrano lontanissimi…qui c’e’ traffico, semafori, bei negozi e le città, piuttosto popolose, distano poco l’una dall’altra… Azzarderemmo ad associare questa regione ad una costa balneare italiana durante il periodo estivo…Strano però, sarà che e’ Natale o che qui usano cosi’ ma i ragazzi sono tutti i giro a fare shopping! E le spiagge sono deserte!!!!!!!!!… Per quanto ci riguarda il 25 lo passeremo in spiaggia … e forse anche la notte!
25-26-27
Da Bunbury ci siamo spostati a Busselton … la citta’ dove si e’ svolto l’iron man qualche settimana fa … la cui attrattiva principale e’ il molo. Infatti e’ il piu’ lungo di tutto l’emisfero australe…2 Km! Peccato che non si possa percorrerlo fino in fondo perché, a causa del restauro ,e’ interrotto a poche centinaia di metri dalla riva. Poi ci siamo spostati verso Margaret River. Non pensavamo di trovare posto in campeggio, invece la reception era aperta … cioè era chiusa ma il titolare era dentro e ci ha aperto … così ci siamo sistemati anche per questa notte e possiamo usare internet . Siamo stati a visitare una bella spiaggia, suggestiva ma poco praticabile a causa degli scogli e del forte vento …. queste zone sono davvero il paradiso dei surfer e dei kite surfer. E anche per gli amanti del buon vino! Infatti quest’ area è conosciuta come la migliore del Western Australia per il vino e tutte le strade sono costellate di vigneti e vinerie che offrono escursioni guidate con assaggi dei loro prodotti!!! Ma è Natale anche per loro e ovviamente sono tutte chiuse.
Il 26 Dicembre…ovvero il BOXING DAY come lo chiamano qui…ci siamo diretti ad Augusta sulla punta più estrema del sud ovest d’Australia, dove si incontrano l’oceano indiano e l’ oceano meridionale…Il tratto di costa che sporge stretta verso il mare ha mietuto numerose vittime tra le navi ma dal milleottocento e qualcosa ospita un bellissimo faro….Io vi racconterei anche tutta la storia di questo posto e i personaggi protagonisti ma credo che non ve ne importi un fico secco e se non mi avessero piazzato in mano un depliant esplicativo in inglese, che mi sono impegnata a tradurre per allenamento, non ne saprei mezza neppure io! Non siamo neanche saliti sul faro, l’abbiamo visitato solo passeggiandoci intorno. E’ che quando siamo arrivati c’era una comitiva di una trentina di coreani, indiani e giapponesi e ognuno di loro possiede due ascelle….ed erano tutti stipati nella biglietteria e pronti per sudare ulteriormente sulle scale…abbiamo desistito…. Dopo la visita Cape Leeuwin ci siamo diretti verso Yallingup. Per raggiungere Yalligup dal Sud la strada attraversa una vera e propria foresta. Non possiamo evitare una breve sosta per goderne i profumi .
27-28-29/12/2009 ADDIO MILK&SUGAR…
Finite le feste, gli ultimi giorni li abbiamo trascorsi a Yallingup. Tornando verso Perth ci siamo fermati per l’ultima notte a Bunbury. Sì, ci siamo tornati perché a causa del vento non avevamo avuto modo di gioire della spiaggia, e poi L’Anna ne aveva fatta un’altra…Aveva lasciato parte del guardaroba nel bagno del campeggio nel quale avevamo passato la notte del 26…e inaspettatamente abbiamo ritrovato tutto; gentilmente conservato in un sacchetto dallo staff del campeggio. Grazie .
La prima sosta a Peth e’ stato l’autolavaggio! Milk&Sugar era proprio zozzo!!! Mamma mia! Ci voleva davvero una bella lavata dentro e fuori. Pronto, tutto splendente l’abbiamo riportato “a casa”nel parcheggio tra gli altri VAN … e i ragazzi dell’ autonoleggio ci hanno fatto i complimenti per averlo pulito così bene!!! Ci eravamo affezionati, e anche a lui, dopo averci ospitato tra le sue lamiere per 42 giorni, e’ scappata una lacrima dal tergicristalli…

I primi giorni del 2010 a Perth
Vorrei raccontarvi qualcosa di interessante, per chi di voi e’ curioso di scoprire usi e costumi degli australiani e degli espatriati che, anni fa, hanno deciso di venire a popolare questa terra. Saremo la voce pubblica della prima generazione di italiani trapiantati nel nuovo continente. Gente che desidera parlare del loro passato: dei disagi e del duro lavoro, della nostalgia per la madre patria e degli inconvenienti che hanno dovuto affrontare. Quasi tutti hanno in comune una traversata oceanica di quindici giorni, dalla quale si esce con qualche kg in meno e tanta voglia di terra..
Ci raccontano delle giornate trascorse nelle cambuse a giocare a carte e a cantare. Alcuni sono arrivati soli, con poche lire in tasca, magari vinte proprio durante quelle partite in mezzo al mare…Altri con solo meta’ del nucleo famigliare e pronti a tirarsi su le maniche e creare le basi per il ricongiungimento con i cari rimasti in Italia. Le condizioni di vita e di agiatezza non erano certo le stesse che ci sono ora. Non avevano una casa e si accontentavano di dormire in stanze comuni, con altri connazionali. Lavoravano come manovali, operai o contadini e in breve tempo riuscivano ad accumulare sufficiente MONETA (cosi’ usano dire) per pagare il viaggio a moglie e figli o fratelli poi si compravano un terreno e ci costruivano la casa. Investivano e risparmiavano per permettere ai figli il “futuro migliore” che si spera per la propria prole…e per garantirsi una posizione rispettabile nella nuova società. Certo, sotto alcuni punti di vista, a quei tempi, era più facile….la richiesta di manovalanza era altissima, acquistare terreni e rivenderli era meno complicato e ottenere la cittadinanza non era certo un problema.
Ma questi personaggi sono solo una piccolissima porzione della comunità di italiani che ha contributo a costruire quello che ora e’ l’Australia in tutti i suoi aspetti….dai grattacieli a specchio all’orticello nella back yard….
Quello che ci diverte di piu’kquando passiamo le serate con questi nostri ospiti e’ ascoltarli parlare quel linguaggio misto tra dialetto e inglese. Vi facciamo qualche esempio di alcuni termini che sono al limite della grammatica e della comprensione linguistica: Checca che deriva da cake cioe’ torta. Parkare cioe’ parcheggiare. Il magazzino e’ sul tavolo: magazine ovvero rivista. germanese! Che deriva da German, tedesco. Farma e farmista: fattoria e contadino. Ho smessciato il carro! Traducibile con: ho fatto un incidente in auto! Per sicurezza, prendete appunti, cosi’ non sarete impreparati se, durante un viaggio, chiedendo informazioni stradali ad un calabro australiano, vi sentirete rispondere: “turna (turn) a sinistra alla terza luce (light=semaforo)”
Freemantle
A 20 km a sud di Perth si trova Freo , come viene chiamata qui in Australia, sorge alla foce dello SWAN River. E’ molto caratteristica e frequentata da ragazzi e famiglie. I locali, per tutti i gusti, sono bellissimi e affollati, e poi c’e’ un mercatino un po’ hippie e decisamente da visitare per lo shopping e per i personaggi che ci si trovano…. Peccato per la spiaggia…c’e’ il porto e quindi il paesaggio ne risente, soprattutto se si decide di cenare con fish &chips proprio in riva al mare…in compenso c’e’ un bel parco e comunque a pochi km dal centro ci sono delle zone per nuotare meritevoli!
Perth
Il cigno nero, tipico di questa zona, e’ il simbolo di questa metropoli. Ne vediamo molti nei laghetti dei parchi che frequentiamo, come ad esempio Lake Monger che raggiungiamo in bici e giriamo di corsa. E’ una citta’ moderna ma a dimensione uomo; le spiagge sono bellissime e ben attrezzate, ce ne sono anche di riservate ai cani!!! Basta spostarsi nei sobborghi di Subiaco e Cottesloe e ci si dimentica in fretta di trovarsi in una delle piu’ popolose citta’ australiane. Scarborough Beach e’ la spiaggia che frequentiamo piu’ volentieri, forse meno turistica me decisamente piu’ affascinate! Anche durante l’anno Il clima consente a che ci vive e a chi la visita di godere della natura di questa capitale. Ad esempio si puo’ organizzare un tiepido pic nic a Kings Park, il giardino botanico piu’ grande del famoso Central Park di NY e forse non lo supera solo in dimensioni! La vegetazione e’ lussureggiante e ci si possono trovare piu’ di 2 mila specie botaniche. Si puo’ raggiungere facilmente perche’ si trova in centro e con il RED CAT, il bus rosso, si arriva proprio davanti all’ingresso. Il centro e’ riservato ai grattacieli e nei quartieri come Northbrige e le passeggiando sulle Mall principali si trovano i negozi piu’ turistici i locali piu’ in voga. E’ qui in centro che abbiamo festeggiato la mezzanotte con migliaia di australiani, tra risse, concerti e danze!


Sydney Dal 19 Gennaio al 28 Gennaio
Arrivederci Perth … abbiamo salutato la famiglia di Tony e di Antonietta …e ci siamo imbarcati sul volo diretto a Sydney…
Capitale del New South Wales, e’ in espansione; qualcuno la definisce una baby N.Y., certamente e’ affollata, trafficata, frettolosa, turistica al 100%...Ci troviamo sulla costa opposta del continente quindi sostituiamo i bucolici pic nic con tramonto sul mare con cene sofisticate in locali trendy. I negozi sfoggiano i brend italiani e stranieri. Il ritmo e’ quello di una qualsiasi grande capitale europea, adattata al turismo.
L’esempio lampante e’ Darling Harbor che consiste in una serie infinita di negozi, ristoranti e caffè concentrati in questa zona del porto, a misura di turista. Circulary Quay e’ il centro dei trasporti pubblici di Sydney ma anche una zona di ricreazione con ristoranti, negozi e prati calpestabili….Proprio da qui si puo’ prendere un traghetto per girare intorno all’ Opera House, la moderna icona di Sydney se non dell’Australia intera. Il pezzo forte e’ pero’ a nostro parere Harbour Bridge, detto il vecchio attaccapanni. 153 metri di metallo, pietra e cavi d’acciaio. Lo si puo’ attraversare a piedi in auto in bici o passarci sotto in traghetto…
Brutta idea quella di indossare le tennis dopo mesi di infradito! Per fortuna il Royal botanic gardens ci ha accolti con un cartello che invita chiunque a camminare sull’erba, annusare i fiori, parlare agli uccelli e abbracciare gli alberi….Bhe’ se lo dicono loro allora si va a piedi nudi! Anche per visitare il Taronga Zoo, abbiamo scarpinato altre 4 ore. Questo zoo ospita migliaia di specie animali e vegetali ben sistemati. Abbiamo visto finalmente i koala! Lo sapevate che se vogliono spiccano dei salti notevoli per passare da un ramo all’altro?
Qui giriamo esclusivamente con i mezzi, anche di sera, quindi ci siamo muniti di un biglietto settimanale che ci permette di usufruire illimitatamente di tutti i veicoli pubblici, compreso il battello. Ma parliamo di King Cross. E’ il quartiere “zozzo” di Sydney. Di giorno si svolgono normali attività commerciali, ma di sera si accendono le insegne dei locali sexy e dei negozi porno. Una via con due facce tipo Dr. Jekill & Mr. Hide…Le signorine discinte passeggiano come se nulla fosse sui marciapiedi, la polizia anche… ma non sono le ragazze ad adescare! Bensì i security guard dei bar a luci rosse, che cercano di convincerti ad entrare a bere qualcosa. Siamo stati anche testimoni della leggendaria 4 stagioni in un giorno! No, non e’ una pizza!! Ma il cambiamento climatico improvviso che avviene da questo lato dell’oceano…ti svegli in primavera, pranzi d’estate, ceni in autunno e vai a dormire d’inverno.
L’ultima cosa che ci rimasta da fare: visitare le spiagge di Sydney…
Ci e’ costata fatica, dobbiamo ammetterlo, NON STIAMO SCHERZANDO!!! Non potete capire la sfacchinata per spostarci da una parte all’altra della città….e siamo stati costretti ad affrettarci a causa del maltempo. Domenica ha piovuto ed e’ stato nuvolo per tutta la mattina del giorno successivo; si prevedeva cattivo tempo fino al giorno della nostra partenza, invece siamo stati graziati e già Lunedì pomeriggio ci trovavamo stesi sulle sabbie di Bondi Beach. Bondi, vi dice qualcosa?…E’ una delle spiagge più note in Australia, soprattutto tra gli amanti del surf . E’ probabilmente la più turistica fra quelle che abbiamo visitato, con molti negozi, quasi tutti specializzati nella vendita di articoli per surfisti, e fast food per tutti i gusti. Belle onde e tanti ragazzi, ma nulla di eccezionale, anzi l’acqua era piuttosto sporca e non ci sono le docce. Non vogliamo smitizzare il mito, ma come diceva il vecchi amico Einstein: tutto e’ relativo…in questo caso tutto e’ soggettivo…. e a noi due non e’ piaciuta o, quantomeno, non la reputiamo all’altezza della sua fama... Dopo cena ci siamo diretti verso Coogee, la valutazione non e’ stata facile perché la visita notturna non rende, ci sono più locali serali che fast food e il prato antistante e’ più accogliente. Peccato aver perso l’ultima corsa del mezzo che ci avrebbe riportato a casa! L’ alternativa era o 10Km a piedi o spendere qualche dollaro per un Taxi… vabbé che siamo sportivi ma abbiamo preferito investire 10$ e non consumare le suole delle scarpe. Anche di giorno Coogee ci e’ parsa accogliente, anche se il panorama, come a Bondi, e’ deturpato dalle costruzioni che arrivano quasi fino alla spiaggia…La terza meta e’ stata Bronte Beach. La Lonley Planet la annovera tra le più belle della zona ed in effetti ci e’ piaciuta. E’ ben servita dai mezzi, ha i bagni pubblici con le docce le cabine per cambiarsi, una paio di chioschi per nutrirsi di “porcherie” e ci sono diverse zone B.B.Q. con tavolini e aree pic-nic….Ci abbiamo trascorso la giornata del 26 Gennaio l’Australian Day. Una marea di gente spalmata sui prati e sulla sabbia e bagnanti di ogni età che si tuffavano fra le onde alte…Il sole picchia e molliamo il colpo nel già nel primo pomeriggio, doccia e via sui bus in direzione centro dove si prevedono 2milioni di persone assiepate in occasione di concerti, giochi d’acqua e dei fuochi d’artificio…
Ma facciamo un attimo un salto nel passato: siamo nel 1788 e Capitan Cook getta l’ancora in uno dei porti piu’ grandi del mondo, ora conosciuto come Circular Quay. In quei giorni dalla nave di Cook sbarcarono un migliaio di persone, quasi tutti prigionieri. Quasi tutti disgraziati. Fra di loro nessuno aveva le capacita’ pratiche e scientifiche per affrontare la situazione. Gli aborigeni non sempre erano amichevoli, il clima era inusuale, erano privi di materiali edilizi, senza abbigliamento, senza animali domestici e da soma, nessun attrezzo agricolo, niente coperte, niente teli, carta e poco cibo. Eppure dalle baracche che 200 anni fa ospitavano gli sfortunati profughi ora e’ sorta una delle citta’ piu’ moderne del mondo!

Ultimo giorno a Sydney, lo dedichiamo a Marouba…e’ il nome aborigeno della spiaggia che più ci ha affascinati, poco frequentata, con servizi e docce nuove e una scogliera praticabile. Il panorama e’ notevole e il mare niente male più adatto al windsurf e al kite che non al surf per via del vento. Purtroppo il pomeriggio ci sorprende con un temporale e torniamo a casa presto, poco male dobbiamo prepararci per partire; anche psicologicamente! Infatti ci aspettano quasi 40 ore di viaggio tra voli, soste in aeroporti, bus, metropolitane, treni e auto. Partenza il 28-01 ore 7.00 da casa di Maria (la cugina dell’Anna che ci ha ospitati) arrivo previsto per le 12.00 del 29-01.

Vigevano 1 Febbraio 2010.
Volete sapere come finisce la storia? Volete particolari sulle ultime ore? Siete curiosi di conoscere i tempi del rientro? Il viaggio tedioso, il sonno accumulato, le turbolenze in volo, il cibo rivoltante, lo sconforto provato atterrando tra la nebbia e il gelo. Abbiamo freddo, siamo frastornati, ma anche euforici. Questo blog e’ dedicato a tutti coloro i quali ci hanno seguito in questa avventura, a tutti quelli che abbiamo incontrato durante il percorso, alle persone che ci hanno aiutato, agli sconosciuti con cui abbiamo scambiato poche parole. Al mirabolante cielo notturno, alle albe e ai tramonti, al sole impietoso e alle piogge scroscianti; al caldo soffocante e al freddo umido. Alle maledette mosche e alle irritanti formiche, ai canguri (anche quelli stecchiti, pace all’anima loro) e a tutte le creature bellissime, improbabili, indisponenti e odiose … All’oceano profondo, alle onde inarrestabili e a quello che ha inventato le bombole per la subacquea … Ai fiori, agli alberi, ai frutti ( soprattutto al mango!) Grazie alla chiavetta internet e ai chattatori (come noi) indomabili . Agli amici al completo e alle nostre famiglie che ci aspettavano a casa. …Grazie ai parenti di Sydney, altruisti e indimenticabili. A Milk & Sugar, il nostro infallibile VAN … Ma soprattutto grazie a Tony e Antonietta e al loro “clan” che ci hanno sorpresi e commossi con la loro generosità.
Lode ad ogni cosa che ha reso speciale questo viaggio. Ne abbiamo vissuto ogni attimo e l’abbiamo condiviso con voi che leggete. Un’esperienza indimenticabile e speriamo non unica, perché per noi c’e’ sempre la fiducia di poterla replicare …
Evviva l’Australia …
TO BE CONTINUED…

annalisa

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Data di iscrizione : 09.09.10

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